Quando la mia amica Stella ebbe la sua meravigliosa Carlotta, io immediatamente me ne innamorai.
Era una bambina deliziosa: capelli biondissimi simili a seriche piumine, occhi verdi ombreggiati da lunghe ciglia, sorriso disarmante … e un carattere inesorabilmente determinato in netto contrasto con il dolce, etereo, angelico visino.
Questa è la storia dello svezzamento di Carlotta, fino a quel momento molto più simile ad un angelo che a una bambina comune.
Una domenica capitai a casa di Stella, invitata a pranzo.
Chiacchierammo diffusamente, come al solito, di tutto quello che ci era capitato nei giorni precedenti, del lavoro, dei nostri rispettivi compagni, a loro volta grandi amici, dei sogni, degli aneddoti, delle rispettive famiglie. Poi Carlotta si svegliò dal sonnellino della mattina.
Era ora di pranzo e Stella le preparò il passato di verdura. Visto che era oramai tempo di svezzamento il pediatra aveva suggerito quali verdure cucinarle e in quale quantità.
Ero una giovane donna senza figli allora, però lavoravo come maestra di nuoto da parecchi anni: pensavo perciò che i bambini non avessero segreti per me e che il rapporto con loro non presentasse alcuna difficoltà. L’impressione che ricavai da quella esperienza invece mi sconvolse. Mai avrei immaginato una resistenza più strenua da parte di una bambina così piccola e mai avrei immaginato a quali livelli di trasformazione potesse arrivare una dolce, tenera, deliziosa piccoletta, così incondizionatamente amata.
Carlotta, gorgogliante di gioia, venne adagiata nel seggiolone e Stella posò un piattino con l’orribile pappa verde lì vicino a lei. Di colpo un urlo agghiacciante mi gelò fin nell’intimo: Carlotta aveva visto il piatto!
Rimasi muta, sbigottita, annichilita, impotente davanti allo spettacolo straziante di Stella, disperata, che imboccava un cucchiaino alla volta la povera Carlotta con quell’ignobile intruglio. Carlotta urlava, piangeva, sputava. Dalla disperazione, l’ho vista con i miei occhi, in una frazione di secondo sbattacchiò entrambe le manine paffutelle dentro il piatto il cui contenuto dilagò ovunque, poi con urla che nulla avevano di umano la dolce Carlottina si rovesciò all’indietro sul seggiolone passandosi le manine grondanti pappa verde tra i serici, biondissimi capelli. Una visione che richiamava sinistramente alcune scene del film “L’esorcista”.
Ammutolita e affascinata sulla mia sedia potevo osservare, quasi al rallenty, aggraziati geyser di gocce verdi che eruttavano con allarmante armonia nell’aria intorno alle due, decorando artisticamente ogni singola cosa nelle vicinanze.
Fu orribile. Quando tutto finì, davanti ai miei occhi stupefatti la casa era cambiata. Carlotta era cambiata e anche la mia amica Stella era cambiata. Grumi orripilanti di pappa verde colavano tristemente dai capelli di Carlotta, dal viso terreo, sconvolto ma coraggiosamente fermo di Stella e i muri…! Oh! I muri! Non riesco nemmeno a descriverli!
Stella è ancora una delle mie amiche più care e Carlotta è diventata una giovane donna intelligente, spiritosa e bellissima che ancora oggi, ogni tanto, mi chiede di raccontarle la storia della pappa verde. Devo confessarvi, però, che da allora non ho ancora avuto il coraggio di chiederle se le piacciano gli spinaci!
Care amiche, cosa potremmo fare noi oggi per affrontare questo momento di grande cambiamento, in modo da renderlo meno traumatico possibile? Bè, ovviamente, la cosa migliore da fare è quella di chiedere al pediatra di nostra fiducia come fare a nutrire in modo adeguato, sano e sicuro il nostro piccolino, cercando però di andare il più possibile incontro ai suoi gusti. Possiamo confrontarci con altre mamme che abbiano già affrontato questo momento. E poi, chiediamo aiuto anche al nostro caro amico, il dott. Bach!
La cosa fondamentale è cercare di capire quali siano le emozioni che proviamo noi in questa, come in tutte le altre fasi della vita dei nostri cuccioli. Non dobbiamo dimenticare che i nostri bimbi sono perfettamente sintonizzati su di noi, e che i nostri stati d’animo, che lo vogliamo o no, influiscono molto più di quel che pensiamo sul loro equilibrio. Diventa riduttivo, quindi, pensare di cercare di aiutare loro se prima non abbiamo capito come fare a sentirci serene ed equilibrate noi.
Facciamoci allora molte domande, tutte quelle che ci vengono in mente, senza paura! Ricordiamoci che siamo mamme, è vero, ma proprio per questo siamo umane e cioè meravigliosamente imperfette! Ci sentiamo perennemente in ansia per il nostro bambino? Red Chestnut ci aiuterà a affrontare le cose con più serenità. Walnut ci aiuterà ad affrontare il cambiamento. Larch ci aiuterà ad avere piena fiducia nella nostra capacità di affrontare gli eventi. Rock Water ci aiuterà a non essere eccessivamente severe nei confronti di noi stesse. Elm ci aiuterà ad affrontare i momenti in cui sembra che tutto sia eccessivamente difficile e impossibile da portare a termine con una ritrovata leggerezza. Pine lenirà il nostro eventuale senso di colpa per dover proporre nuove esperienze che il nostro bambino proprio non desidera. Vine se ci sembrerà di essere troppo energiche nell’imporre “quel che è meglio per lui”.
Solo dopo questo bonario “esame di coscienza”, finalmente rasserenate, potremo osservare con occhi limpidi il comportamento dei nostri piccoletti. Il mio suggerimento è quello di preparare una ciotola di vetro piena d’acqua, da posizionare nella stanza in cui daremo la pappa al nostro dolce bambino. Metteremo nella ciotola due gocce di ogni rimedio che pensiamo possa essere d’aiuto, caso per caso. Anche per loro Walnut il Fiore che aiuta nei grandi cambiamenti della vita, Gentian per coloro che si scoraggiano facilmente e si perdono d’animo, Wild Rose per quei bambini che potrebbero accogliere questo momento con rassegnazione e apatia, Willow se pensiamo che il nostro bambino viva questo momento come una prova troppo severa e ingiusta oppure Holly se notiamo che la reazione è proprio di forte rabbia.
Inoltre come di consueto nelle situazioni veramente complicate, prima di presentare la pappa al nostro adorato cucciolotto, potremmo spruzzare un po’ di Rescue Remedy nella stanza.
Ovviamente questo non potrà cambiare la situazione contingente, né far sì che il nostro bimbo ingolli senza piangere qualcosa che gli ripugna o faccia senza protestare qualcosa che non vorrebbe.
I Fiori di Bach possono però aiutarlo ad affrontare questo momento di passaggio in modo più sereno. Possono anche aiutare noi affinchè che le nostre emozioni vengano pacificate e riequilibrate. Se riusciremo a sentirci meglio a livello emotivo, senz’altro potremo funzionare meglio a livello intellettivo. Nella calma ritrovata ci potrebbe capitare di essere illuminate da un’idea brillante per far fronte alle difficoltà più ostinate. Potremmo riuscire a tenere in giusta considerazione i giusti desideri dei nostri bambini, e coniugarli con flessibilità e agilità mentale ai cambiamenti indispensabili per il loro sviluppo armonioso e per la loro salute, nonché alle esigenze di noi mamme intese come individui. Ci potrebbe capitare, cioè, di mettere in pratica quello che lo psicologo Carl Rogers chiamava la “soluzione senza perdenti”.
Maria Chiara Verderi
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