Counseling

L. Marchino e M. Mizrahil

Il counseling è una relazione d’aiuto il cui obiettivo è offrire sostegno a chi si trova in una fase momentanea di difficoltà o disagio al fine di accompagnarlo verso la soluzione della crisi. Il cliente non è un malato ma una persona sana che sta semplicemente attraversando un momento difficile.

Fatta questa premessa, gli autori passano a descrivere il loro metodo che fonde gli insegnamenti di Carl Rogers e del suo approccio centrato sul cliente con la bioenergetica di Alexander Lowen. Un sistema, quindi, che utilizza sia una terapia di tipo verbale che un potente lavoro sul corpo.

 

Carl Rogers nella metà del ‘900, in netta contrapposizione con le teoria della psicanalisi, afferma che il miglior esperto di se stesso sia la persona stessa e che, quindi,  il terapeuta debba, di necessità, perdere il ruolo direttivo che aveva in precedenza per diventare un compagno di viaggio che aiuta il “cliente” (non più il “paziente”) a trovare la sua propria soluzione. Il terapeuta ha il compito di creare un clima facilitante di accettazione positiva incondizionata e di empatia che consentiranno al cliente di ritrovare le condizioni ambientali ideali atte a permettergli di tornare ad esplorare il suo sé, portarlo alla luce ed accettarlo. Ci sono atteggiamenti del terapeuta che possono essere facilitanti in questo cammino. Questi sono, come detto prima, accettazione ed empatia ma anche congruenza e trasparenza. E ci sono tecniche che consentono al cliente di esplorare i propri vissuti e di chiarire la propria realtà intanto che la si chiarisce al terapeuta, ad esempio l’ascolto passivo e attivo. Questo cammino fa evolvere il cliente da una posizione di non responsabilità ad una in cui si riconosce come creatore della sua propria situazione, cosa questa che gli consente di andare oltre la crisi, ritrovare una direzione e portare ordine nella propria esistenza.

 

Alexander Lowen formato da W. Reich, un allievo di Freud, sostiene che ogni evento emozionale rimosso si struttura nel corpo del cliente fin dalla nascita come contrazione muscolare cronica. C’è una sorprendente identità tra ciascun blocco emozionale e la relativa tensione muscolare ed ognuna di esse corrisponde ad un bisogno fondamentale che viene negato al bambino nelle diverse fasi di crescita dalla nascita ai cinque anni circa di età. Lowen ci descrive cinque bisogni negati e Marchino ne aggiunge una sesta. A questo punto la contrazione, divenuta cronica, si struttura e deforma il corpo in una ben precisa “armatura caratteriale”  che impone la limitazione dei movimenti spontanei repressi o non accettati dall’ambiente riducendo in questo modo la percezione del dolore e dell’angoscia ed è la risposta sia fisica che emozionale ad una situazione relazionale inappagante o addirittura minacciosa. Lo scopo dell’armatura è quello di consentirci di sopravvivere ma, contemporaneamente, ci impedisce di farlo con gioia.  

Gli autori di questo libro illustrano le analogie esistenti tra i due modelli e di quanto questi possano integrarsi tra di loro per dar vita ad un nuovo tipo di counseling: il counseling somatorelazionale.

 

I punti di contatto tra i due approcci sono i seguenti:

  • La tendenza attualizzante di Rogers e cioè la fiducia nelle potenzialità di autoguarigione della persona richiama l’attitudine di ogni individuo a ritrovare il proprio equilibrio descritta da Lowen. Al fine di ottenere il risanamento però Rogers utilizza unicamente un approccio verbale mentre Lowen abbina all’approccio verbale anche un lavoro corporeo.
  • Sia per Rogers che per Lowen l’accettazione condizionata del bambino da parte dei genitori crea uno stato cronico in cui alcune emozioni provate, quelle non accettate dall’ambiente, addirittura non hanno accesso alla coscienza. Rogers parla di incongruenza cronica, cioè di differenza fra l’esperienza vissuta realmente e l’immagine di sé che il soggetto deve mantenere per non perdere l’amore dei genitori mentre Lowen descrive una contrazione muscolare volontaria che blocca i movimenti atti a svelare l’emozione non accettata;  il controllo di questi movimenti, non potendo essere mantenuto indefinitamente, diviene inconscio e forma anche in questo caso una differenza tra emozione vissuta ed espressione corporea.
  • La psicoterapia è una esperienza emozionale correttiva che consente al cliente di riappropriarsi dei propri vissuti rimossi acquisendo la capacità di uscire dalla struttura rigida alla fluidità (Rogers). Anche Lowen parla di scioglimento dell’armatura caratteriale. La differenza, ancora una volta consiste nell’approccio: esclusivamente verbale per Rogers, lavoro anche sul corpo per Lowen

Il modello somatorelazionale di Marchino integra l’insegnamento di Rogers con l’attenzione agli aspetti somatici illustrati da Lowen così da dare la possibilità al cliente di coinvolgere e utilizzare il corpo nel processo di crescita.

Inoltre promuove un concetto di empatia assai più profondo di quello di Rogers e che implica anche l’attenzione al linguaggio corporeo e all’utilizzo del corpo per sintonizzarsi e quindi “sentire” meglio l’altro. Molteplici studi concordano sul fatto che nell’essere umano siano presenti contemporaneamente livelli di percezione diversi. Accanto alla percezione verbale esistono livelli più profondi e primitivi che fanno esperienza del mondo attraverso il corpo. Ed è principalmente proprio attraverso questi messaggi che noi ci sintonizziamo in maniera più completa con gli altri, anche se, solitamente, questa miglior percezione è vissuta in maniera inconscia.

L’approccio somatorelazionale, inoltre, promuove un processo formativo che affina gli strumenti di autopercezione  degli allievi al fine di evitare che sentimenti non elaborati interferiscano nella relazione con l’altro. Se il counselor non ha lavorato sufficientemente su di sé potrebbe portare le sue problematiche irrisolte nel setting cosa che lo porterebbe a percepire in maniera distorta ciò che il cliente sente e intende.