Lo Zenzerone

 Cari amici!

È autunno ormai ed io, accipicchia, ho una antipatica infreddatura oramai da quasi un mese.

All’inizio ho preso parecchi farmaci per bloccare i sintomi e forse è proprio per questo che la questione si è dilatata così tanto nel tempo.

 

Successivamente, visto che le cose non miglioravano, ho provato a passare a metodi naturali, più dolci e rispettosi.

Ho provato tutta una serie di rimedi e di tisane e di strane pratiche. Mancava solo la pozione di lingue di salamandra poi avrei potuto dire che le avevo tentate tutte, senza però ottenere altro che deboli miglioramenti.

 

 

E poi Il Fatto!

 

Un’amica, impietosita, mi ha consigliato lo “zenzerone” una tisana di zenzero fresco grattugiato con succo di limone e miele.

Stavo già prendendo, per la verità, una tisana del supermercato con i medesimi ingredienti quindi mi sono detta: “Perché no? Il sapore è gradevolmente piccantino e calda è veramente piacevole, chissà quindi come sarà buona fatta con ingredienti freschi!

 

Lo so, lo so! Ciascuno di voi avrà già fatto un balzo sulla sedia. Ma io, nonostante la veneranda età, ho ancora imbarazzanti zone di pericolosa ingenuità sparse tra le sfaccettature del mio carattere e quindi, senza nemmeno un’incertezza,  mi sono preparata una bella tazza di zenzerone e me la sono andata a gustare sul divano, certa di farmi un gradito regalo.

Al primo sorso mi si sono annebbiati gli occhi .

 

Avete mai inghiottito un sorso di piombo fuso?

 

Ecco, nemmeno io  però penso che la sensazione non sia troppo diversa.

Poi il piombo fuso è colato inesorabile sul fondo dello stomaco e, sorpresa, al suo interno c’era, ben celata, una piccola bomba di Hiroshima che è immediatamente esplosa cancellando tutto.

Sconvolta ho preso atto che all’interno dello stomaco un inferno di fiamme ruggiva e vaporizzava ogni cosa nei paraggi, dallo stomaco fino alla bocca ogni cellula urlava di dolore, dalla bocca, io non lo sapevo, partono due canali che, invasi da napalm rutilante, hanno stappato con un boato entrambe le orecchie.

E gli occhi! Dio mio, gli occhi!

Come due passeri impazziti hanno tentato di sfuggire dalle orbite per trovare refrigerio altrove. Copiose lacrime ne uscivano inondando, ma senza riuscire a rinfrescarlo, tutto il mio volto contorto in una smorfia di raccapriccio. Boccheggiando ho tentato di chiedere aiuto a mia figlia ma senza riuscire ad emettere che pochi flebili e pietosi gemiti.

Mia figlia comunque è arrivata lo stesso, preoccupata dalla scia di aroma di zenzero che si era sprigionata dalla tazza.

 

“Ma mamma cos’è successo? Cos’è questo odore così pungente?”

 

Poi mi ha visto ed è corsa verso di me orripilata senza sapere cosa fare.

Appena mi sono ripresa le ho spiegato il mio esperimento. Preferisco non dirvi quello che è uscito dalle sue labbra perché ci tengo a conservare un residuo di dignità.

La cosa più stupefacente di tutte è stata sentirsi il cervello punzecchiato dagli spilli. Strano davvero: non avevo mai “sentito” il mio cervello! Adesso, per lo meno, sono sicura che, nonostante a volte io nutra dubbi al riguardo, un cervello, in fondo, ce l’ho anch’io!

Ebbene: esauriti gli effetti di questa sconvolgente esplosione nucleare ora sto meglio! È incredibile! Tanto che me ne sono preparata un’altra tazza stamattina. Oramai so cosa succede quindi mi siedo comoda, sorseggio invece che ingollare, me la prendo con calma insomma e, devo dire che funziona davvero!

In tutti i modi, se volete provare effetti psichedelici a buon prezzo e senza rischi (credo!) ve lo consiglio caldamente!

 

Tenetevi però a portata di mana una bottiglietta di Rescue Remedy: non si sa mai!

 

Maria Chiara Verderi


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