Bioenergetica

© Arabella Salvini
© Arabella Salvini

La bioenergetica è basata sugli studi del medico e psicoterapeuta americano Alexander Lowen (1910 – 2008), allievo di Wilhelm Reich, a sua volta allievo di Sigmund Freud.

Reich postulava l’identità funzionale tra il carattere delle persone e il loro atteggiamento corporeo. Secondo Reich le esperienze emotive dolorose e negative vissute come minacciose dal bambino quando è ancora molto piccolo impongono al corpo uno schema di tensioni muscolari a scopo protettivo che, alla lunga, diventano croniche.

Non necessariamente le emozioni vissute dal bambino come minacciose derivano da malanimo dei genitori, piuttosto sono i tentativi di mettere il bambino in condizione di vivere adeguandosi al tipo di cultura in cui la famiglia vive. Ad esempio un bambino cui viene scoraggiato il pianto o l’espressione della rabbia perché “non si deve disturbare”, svilupperà tensioni muscolari nelle zone corporee di pertinenza. Tensioni che lo aiuteranno non solo a non piangere e a non urlare ma, addirittura, a non “sentire” nemmeno più le emozioni che risultano sgradite e non accettate.

Oltre alle tensioni muscolari divenute croniche si aggiungono, inoltre, messaggi di stanchezza, di rabbia, di fastidio o di tristezza causati  dalla vita di tutti i giorni, sempre più frenetica e richiedente. Una vita che ci costringe a ignorare ancora di più, e sempre perché “così non si fa”, i messaggi che il corpo ci invia.

 

Quando percepiamo un divario tra quello che ci viene richiesto e le risorse che possediamo per far fronte alle richieste ecco che ci troviamo in uno stato di stress e lo stress si traduce in un ulteriore acuirsi delle tensioni muscolari.

Lowen ampliò ed arricchì il pensiero del suo maestro mettendo a punto un approccio che integra il corpo nel processo analitico, l’analisi bionergetica. Oltre a questo, mise a punto un altro strumento: le classi di esercizi di bioenergetica indirizzate a tutti, non solo alle persone in psicoterapia. Le classi sono uno strumento di prevenzione e promozione della salute il cui scopo, secondo Lowen, è quello di tornare ad essere individui compiuti e cioè persone in pieno e consapevole contatto con le proprie sensazioni ed emozioni.

Uno degli obiettivi della pratica bioenergetica è, infatti, proprio quello di stimolare nei partecipanti una maggior sensibilità e attenzione alle proprie sensazioni corporee così spesso ignorate per far fronte alle incombenze sempre più frenetiche della vita di oggi.

Gli esercizi mirano a far trovare un radicamento, cioè a “sentire” l’appoggio dei piedi a terra. Questo aiuta a recuperare un maggior senso della realtà e a smettere di vivere facendo affidamento solamente sulle facoltà intellettive.

Attraverso particolari esercizi si arriva a sbloccare l’energia intrappolata all’interno di tensioni muscolari per riuscire ad accrescere la mobilità sia a livello muscolare sia a livello emozionale nonché a stimolare la capacità e possibilità di avere una buona e profonda respirazione per aumentare l’apporto di ossigeno.

Altro importante obiettivo è quello di incoraggiare l’espressione di emozioni e stati d’animo e l’emissione di suoni vocali abitualmente repressi per imparare a convivere con essi.

Acuire la sensibilità nei riguardi delle emozioni e delle sensazioni corporee per poi integrarle nella propria esperienza di vita, mobilizzare il corpo e scoprirne le possibilità, liberare il respiro e la voce. Tutto questo significa combattere lo stress quotidiano, lasciar andare tensioni e blocchi, aumentare l’energia disponibile e ottenere un senso di accresciuto benessere e rilassata vitalità.

Alexander Lowen scrive:

 

La bioenergetica è una tecnica terapeutica che si propone di aiutare l’individuo a tornare ad essere con il proprio corpo e a godere la vita con quanta pienezza possibile. Questo risalto dato al corpo comprende la sessualità, che ne è una delle funzioni fondamentali. Ma comprende anche funzioni ancora più basilari come quelle di respirare, muoversi, sentire ed esprimere se stessi. Una persona che non respira a fondo riduce la vita del corpo. Se non si muove liberamente, limita la vita del corpo. Se non sente pienamente, restringe la vita del corpo. E se reprime la sua autoespressione, limita la vita del corpo.”