Giallo Natale a casa Verderi

 

 

 

 

 

Avventura natalizia che comprova la vera esistenza di Babbo Natale.
Per coloro che, ancora, non ci credono!

 

Amici!

 

 

Questa notte, la notte della vigilia di Natale, tra un sogno dorato e l’altro mi è sembrato di sentire qualche strano rumore.

 

 

Ih! Ih! Ih! Ho pensato: alla mia età pensare che sia Babbo Natale fa piuttosto ridere. Figuriamoci! Sarà stato sicuramente un sogno! E così, disinvoltamente, mi sono girata e prontamente riaddormentata.

 

 

Via! Adesso è inutile che cerchiate di mettermi in difficoltà con inopportune puntualizzazioni!

 

 

Sì, è vero, ogni anno la sera della vigilia metto un piattino con dolcetti per il Babbo più simpatico del mondo e un piattino di carote per le sue amate renne. E con ciò?

 

Dai, suvvia, chi non le mette? E’ una tradizione di ciascuno di noi, no? Che importanza ha che la Prole non sia più (e da tempo) una bimbetta? Noi questa cosa qui la facciamo, e per sempre la faremo, nonostante i pareri eventualmente contrari.

 

 

Insomma: sento rumori notturni, li ignoro bellamente e riprendo i miei sogni beati. E fin qui nulla di insolito.

 

 

La mattina mi sveglio prima della Prole per mettere sotto il Ficus di Natale i doni natalizi.

 

 

Entro in salotto e… oooohhh!!!!

 

 

Le carote sono sparpagliate per terra, il piattino con i biscotti natalizi anche.

 

 

 

 

 

 

 

Opperbacco! Poi mi viene in mente che con noi vive l’Aishina, siamese spitinfia e nobilissima oltre che dannatamente dannosa.

 

Ecco! il solito disastro della gattaccia! La recupero dal suo Palazzo Scatola e la sgrido con la maggior fermezza e severità possibile guadagnandomi, come ogni volta, sguardi da sovrana oltraggiata e un ostentato, sprezzante allontanamento.

 

 

Lascio tutto com’è, masticando bile, e attendo la sveglia della Prole, legittima proprietaria della spitinfia, così metterà LEI tutto in ordine.

 

 

La Prole infine lascia le coltri.

 

 

“Guarda cosa ha combinato quella scriteriataaaaa!!! Colpa tua che lasci sempre la porta del salotto apertaaaa! Di voi due non ci si può mai fidareeeee!...”

 

...e via così di rimbrotto in rimbrotto.

 

 

Risultato dei rimbrotti? Nessuno.

 

Come sempre vengo bellamente ignorata sia dalla Prole sia dalla gatta. E pensare che mi impegno molto a fare la persona autoritaria...

 

 

Vabbè. Fa niente.

 

 

Passiamo all’apertura dei doni.

 

 

 

Strano! Sotto il Ficus di Natale, oltre a un tappeto di carote miste a biscotti c’è una lettera.

 

ERA DI BABBO NATALE!!!! Indirizzata alla Prole raccontava la strana vicenda che leggete autografa qui accanto.

 

Ve la riassumo: pare che Babbo Natale, causa Covid, sia rimasto chiuso nella sua casetta al Polo Nord senza poter uscire e così sia stato rimpinzato da Mamma Natale con torte, panettoni, dolcetti e canditi.

Pare che sia ingrassato di 40 chili!!!!

Pare che la maggior parte delle renne, forse preoccupate di trainare un Babbo Natale leggerissimamente più cicciottello dell’anno passato si sia prestamente defilata e trasferita allegramente in Patagonia.

 

Pare che, di conseguenza, Babbo Natale abbia dovuto arruolare in fretta e furia un certo numero di nuove renne, tutte traboccanti entusiasmo e buona volontà ma invero molto poco esperte.

 

Pare che le ingenuotte, forse con le menti intrise di favole in cui Babbo Natale si cala dal camino per portare i suoi doni a tutti i bambini del mondo, abbiano posteggiato la slitta sul colmo del tetto di casa e non, come sempre, sul balcone.

 

Pare che il povero suddetto Babbo, munito di 40 chili in sovrappiù, si sia dovuto calare con una fune dal tetto al mio balcone.

 

Pare che, forse a causa del sudore che gli offuscava gli occhiali, sia inciampato nelle cassette di arance di Sicilia tenute al fresco sul balcone e poi, una volta entrato, nel Ficus lyrata. Sì, sì! Proprio lei! La conoscete tutti, la mia amatissima, maestosa, gigantesca Idra di Lerna!

 

Pare che, rovinando a terra, il Babbo abbia travolto le carote, i biscottini e abbia rovesciato il sacco dei doni per ogni dove.

 

Ora: non si può certo pretendere che il povero Babbo, con tutte le case che deve visitare ogni anno, debba per forza rimediare ai guai commessi e riordini per bene la casa. Né, tantomeno, che si metta a cercare i doni che sono rotolati qua e là.

 

Però è stato gentile, visto che ha dato alla Prole un indizio e un (caldo) suggerimento.

 

L’indizio è l’ubicazione del primo pacchettino, visto rotolare sotto il pianoforte appena prima che gli scivolassero, nella caduta, gli occhiali sul naso e che il berretto gli coprisse gli occhi. Gli altri pacchettini abbiamo dovuto cercarli noi in autonomia.

 

Il (caldo) suggerimento è stato di disfarci per il prossimo anno dell’Idra, giudicata da lui abnorme, ingombrante e di nessunissima utilità.

 

 

 

 

 

 

 

 

Ecco.

 

 

Questi i fatti. Giudicate voi, amici cari, cosa pensarne.

 

 

L'unica certezza sempiterna è che in casa Verderi le bizzarrie sono all’ordine del giorno e per noi sperare di avere una vita tranquilla, quasi noiosa, come tanti altri, è un’utopia e un pio desiderio.

 

 

Comunque dopo questi imbarazzanti eventi rimangono un dubbio e una certezze.

 

 

Il dubbio: come avrà fatto il Babbo cicciottello ad arrampicarsi sulla fune fino alla sua slitta nottetempo e con il sacco dei doni?

 

 

La certezza: io mi rifiuto categoricamente di liberarmi dell’Idra!

 

Possiamo giungere a un compromesso.

 

La prossima vigilia di Natale verrà spostata più in là, in modo da non attentare alla salute del Babbo.

 

 

Della esistenza di Babbo Natale, a questo punto, mi pare non ci sia alcuna discussione, soprattutto dopo questa testimonianza di prima mano.

 

E se c’è ancora qualche miscredente che, ammantandosi di maturità e cinismo, ancora dichiara che è da gonzi credere a queste favole infantili, ebbene costui si ravveda subito!   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Comunque noi, per tener fede alle nostre più radicate inclinazioni da Hobbit, abbiamo pensato che, per il momento, era il caso di riprenderci dalle emozioni facendo una appropriata colazione di Natale: cioccolata al profumo di spezie, frollini natalizi e il nostro classico, amatissimo panettone!

 

Alle domande esistenziali più sopra poste, se mai, penseremo domani.

 

Amici carissimi Buon Natale!

Maria Chiara, la Prole e l'Aishina

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