Breve corso di psicanalisi

Charles Brenner

 

L’autore, medico, professore di psichiatria e psicanalisi americano, delinea in questo libro di facile consultazione i concetti fondamentali della teoria della psicanalisi di Freud.

Riassumere però quanto egli espone è quasi impossibile vista la vastità ed il numero degli argomenti esposti.

 

La teoria psicanalitica, opera degli studi del dott. Freud, data la fine dell’800 e si occupa del funzionamento mentale umano, sia normale che patologico.

Le due ipotesi di partenza fondamentali sono che nulla nella mente umana avviene per caso (ogni evento è determinato da quelli che lo hanno preceduto) e che lo stato di piena coscienza è un attributo eccezionale e non regolare dei processi psichici (ovvero l’individuo è quasi sempre inconsapevole dei propri processi mentali). Non esiste alcun metodo che ci permette di osservare direttamente questi processi mentali inconsci ma possiamo solo osservarne gli effetti e per limitarci semplicemente a dedurne  l’esistenza il metodo più attendibile è la psicoanalisi.

I pensieri inconsci sono i pensieri che sono sbarrati fuori dalla coscienza e che possono solo essere resi consci mediante l’impiego di uno sforzo considerevole, tuttavia questi pensieri sono proprio quelli che esercitano una grande influenza sul funzionamento mentale e quindi sui nostri pensieri e sulle nostre azioni.

Le forze istintive che si ritiene forniscano energia alla mente e la spingano all’attività sono l’istinto (cioè la capacità di reagire ad un determinato insieme di stimoli in maniera stereotipata o costante. L’istinto è composto da stimolo – eccitazione – risposta motoria.) e la pulsione (che include solo lo stato di eccitazione centrale in risposta alla stimolazione senza la risposta motoria perché questa viene mediata o modificata dalla riflessione o dall’esperienza invece che essere predeterminata come quella degli animali). 

Freud arrivò alla stesura definitiva della sua teoria gradualmente e basandosi sullo studio appassionato e sull’osservazione. In un primo tempo infatti divise i contenuti della mente a seconda che fossero inconsci oppure no. Ma nella sua ultima ipotesi del 1923, rendendosi conto che questi processi non erano uniformi come si era aspettato, raggruppò i processi ed i contenuti mentali in tre altri gruppi funzionalmente collegati l’uno all’altro. L’ES comprende i rappresentanti psichici delle pulsioni, l’IO è il complesso di funzioni collegate alle relazioni tra l’individuo ed il proprio ambiente ed il SUPER IO che comprende i nostri precetti morali e le nostre aspirazioni ideali. Alla nascita per il bambino la struttura psichica del mondo è ancora indifferenziata e da essa si sviluppano ES, IO e SUPER IO. La differenziazione dell’Io avviene entro i primi 6/8 mesi di vita mentre il Super Io inizia a differenziarsi non prima dei 5/6 anni e non si stabilizza saldamente che prima dei 10/11 anni. I molti aspetti di questo sviluppo avvengono tutti nello stesso tempo e ciascuno influenza l’altro e ne viene influenzato.

Per il bambino l’ambiente ha molta importanza come gratificazione e scarica per desideri e bisogni che sorgono dalle pulsioni e che costituiscono l’Es. ma è anche fonte di dolore e sconforto. L’Io è la parte della psiche che si occupa dell’ambiente con il proposito di raggiungere il massimo della gratificazione  o scarica per l’Es. l’Io dovrebbe essere l’esecutore delle pulsioni. L’essenza delle nevrosi è il grave conflitto tra Io e Es. Le funzioni dell’Io sono l’acquisizione del controllo motorio, delle percezioni sensoriali, i ricordi, gli affetti, la memoria. L’apparato psichico per funzionare utilizza due modalità: il processo primario che è il modo in cui l’apparato psichico effettivamente funziona, mentre il processo secondario si sviluppa progressivamente e gradualmente ed è caratteristico delle operazioni dell’Io relativamente maturo. Il pensiero secondario è il modo di pensare ordinario, fondamentalmente verbale rispettoso delle leggi della sintassi e della logica, mentre quello primario, caratteristico della prima infanzia o dei casi di malattie mentali gravi, è caratterizzato dall’assenza di ogni negativo o condizionale, vi troviamo idee contraddittorie che coesistono, rappresentazione per allusione, impressioni visive invece che parole, nessun senso del tempo. Questa modalità però viene ancora utilizzata nell’età adulta in qualche misura nei giochi, nei motti di spirito, nell’attività onirica, nel sogno ad occhi aperti, non è quindi patologica di per sé; l’anormalità consiste nella scomparsa del pensiero secondario o nell’uso esclusivo del processo primario.

La formazione del Super Io avviene in quanto le esigenze e le proibizioni dei genitori arrivano molto presto ad influenzare il bambino. Per lui queste sono parte dell’ambiente. Verso i 5/6 anni l’approvazione o la disapprovazione, l’autoosservazione critica, l’autopunizione, l’autostima, l’esigenza di riparare, tutte funzioni che sono molto spesso inconsce, sono già interiorizzate. Il bambino, invece che amare od odiare i genitori diviene come loro nel ripudiare egli stesso i propri desideri. Il nucleo originario del Super Io è costituito dall’esigenza che l’individuo ripudi i desideri incestuosi ed ostili (complesso di Edipo) che vive. Per l’Io è un aiuto molto importante negli sforzi contro gli impulsi dell’Es, però in questo modo l’Io perde gran parte della libertà: ha trovato un padrone e, a questo punto, deve fare da intermediario tra le esigenze dell’Es e quelle del Super Io. Possiamo definire il Super Io come la voce della coscienza oppure come i genitori interiorizzati, e, poiché i genitori educano i figli come sono stati educati essi stessi, possiamo dire che il Super Io perpetua il codice morale della società e determina la resistenza ai cambiamenti sociali e le sue tendenze conservatrici.

Freud riconobbe l’importanza che il conflitto psichico ha nella produzione di sintomi psiconevrotici. In un secondo momento scoprì che la ricerca dell’evento patogeno dimenticato conduceva regolarmente ad un evento dell’infanzia del paziente e che questo evento riguardava la sua vita sessuale. Scoprì che la sessualità infantile è un fenomeno normale. Questa scoperta determina il raccorciamento della distanza tra normalità e psiconevrosi. In quegli individui che diventeranno psiconevrotici il processo della rimozione è andato troppo lontano. La rimozione eccessiva delle pulsioni sessuali verso i genitori o dell’odio, crea una situazione instabile di modo che, nella vita adulta, basta un fattore precipitante e la rimozione viene meno. Alcuni impulsi infantili indesiderati sfuggono al controllo e danno origine a sintomi psiconevrotici. Il disturbo mentale è la prova del cattivo funzionamento dell’apparato psichico in misura variabile e con modalità differenti da individuo ad individuo. Tutte le restrizioni dell’Io  possono essere considerate normali quando non interferiscono con la capacità di provare piacere e con l'abilità di evitare gravi conflitti con l'ambiente e comunque la differenza tra ciò che si definisce normale e ciò che si definisce patologico si risolve in una differenza di grado.

Alla descrizione della struttura del funzionamento della mente l’autore aggiunge un capitolo sullo studio sui sogni cui Freud attribuiva, e a ragione, tanta importanza.

Attraverso i suoi studi egli si rese conto che in nessun altro fenomeno della vita psichica viene rivelata con tanta chiarezza una quantità tale di processi psichici inconsci.

Freud, in ultima analisi, ci conferma che in qualsiasi momento noi siamo diretti da processi inconsci, paure, desideri e conflitti di cui non abbiamo neppure il sospetto. Per cui lo studio e l’applicazione di questa scienza, se verrà in un futuro prevista come indispensabile parte della cultura professionale in qualunque campo, ci porterà all’ampliamento dei nostri orizzonti e ci aiuterà a comprendere meglio noi stessi e chi ci circonda.  Ciò che si augura l’autore è che la psicoanalisi, oltre ad essere un eccellente metodo di trattamento, venga sempre più utilizzata per fornire una conoscenza della natura della mente umana, dei suoi bisogni, delle paure e dei conflitti, molto più accurata di quella finora disponibile a operatori di scienza sociali, agli specialisti in materie legali, agli insegnanti e a tutti coloro che si occupano dell’infanzia.