Gli agenti segreti sono come la signora Fletcher: non vanno mai in vacanza - 2

22 agosto 2011

 

 

 

SECONDO CAPITOLO

 

 

Mac al suo ritorno a casa, a questo punto seriamente preoccupata, chiese aiuto a Pliffo che, con estremo disgusto, un’altra volta le indicò la finestra.

Mac, ancora una volta, guardò fuori dalla finestra, sui tetti sottostanti e, questa volta, vide una piccola sagoma scura che si muoveva furtivamente emettendo deboli cigolii (la Pimpi è quasi afona, pare sia dovuto ad una furibonda lotta con un vecchio e astuto Norvegese delle Foreste quando la piccina era ancora giovane ed inesperta).

Con le lacrime agli occhi per il sollievo Mac la chiamò e, avuto conferma che era proprio lei, le chiese di mettersi tranquilla ad aspettare di essere tratta in salvo. La Pimpi parve acconsentire.

 

 

 

Diamine! Senza mantello, scarpe a molla, funi di seta, teletrasporto, nemmeno una torcia normale, come fare?

 

 

Ignominiosamente Mac si piegò a chiamare i pompieri.

 

 

Ebbene, se aveste mai avuto dei dubbi circa l’opportunità di creare corpi speciali di agenti perfettamente addestrati e segretissimi, tipo la LDV5G, cui assegnare le missioni più delicate che altri non compiono, questo è proprio il momento per ricredervi! I pompieri non distaccano una squadra (5 uomini) solo per salvare una povera, fragile gattina siamese caduta dalla finestra ed evidentemente in difficoltà. Piuttosto si dilungano, nei momenti di emergenza e nonostante le proteste di chi loro chiede aiuto, seminando dotti consigli riguardo il comportamento dei piccoli felini: un discorso lungo e noioso e inopportuno che, riassunto, potrebbe suonare così:

 

 

“Se veniamo noi, il gatto scappa perché non ci conosce. No, signora, guardi, non può salire, lei, sulla nostra scala! No, no! La prego, la prego, suvvia, non insista in questo modo! Vediamo, faccia così: gli butti qualcosa da mangiare, gli dica di stare fermo lì (?!?!?) e domani mattina mandi suo marito a cercare una scala lunga. Guardi però che, se lo spaventa, quello scappa e lei non lo rivedrà mai più!”

 

 

A LEI!

 

Un siffatto discorso a lei! Sin da piccola abituata dal babbo geometra a inerpicarsi senza timori su scale e scalette di differenti altezze e in stato di manutenzione a dir poco  sospetto!

 

A lei, un agente supersegretissimo della agenzia più prestigiosa e meglio addestrata in assoluto! L’unica agenzia utilizzata per le missioni più perigliose e delicate in tutti i multiversi!

 

 

Per non far saltare la copertura, sebbene soffiasse come una teiera in ebollizione, fece un profondo sospiro, ringraziò ed infine  riuscì a chiudere la comunicazione con una certa dignità.

 

 

Ma,  a questo punto, il tempo oramai stringeva e così alle ore 3,30 di notte Mac, profondamente indignata, decise di agire e al diavolo la copertura!

 

L’unico problema era la tarda ora. Sospirò, si fece forza e telefonò ad uno dei suoi carissimi amici, compagno di mille avventure, danze e stravaganze: Cecco Il Grande.

 

Per nulla scomposto o seccato per l’ora, il Grande smontò dalla branda, si rivestì, cercò la scala più lunga in suo possesso e, con la fidata Pandina, arrivò in soccorso.

 

 

Purtroppo la scala si rivelò troppo bassa per arrampicarsi sul tetto dove la povera Pimpi, oramai silenziosa, languiva. La faccenda iniziava a divenire piuttosto seria.

 

 

Cecco Il Grande, mente agile e pratica unita ad una manualità sopraffina, purtroppo aveva il rimanente della sua attrezzatura nel rustico di sua proprietà situato in un delizioso borgo trecentesco a qualche chilometro da lì. Che fare?

 

 

Mac e il Grande cominciarono a riflettere. Chiamare l’Ineffabile Fulvio Piè Veloce, altro fedele compagno di gozzoviglie e avventure? Anche la sua attrezzatura era sicuramente depositata a chilometri di distanza, quindi inutile disturbare invano pure lui. Mac e il Grande pensavano, pensavano, pensavano…..

 

 

Entrambi erano privi di qualsiasi tipo di attrezzatura, anche quella dei semplici umani normali. Ci voleva quindi un colpo di genio.

 

Non so a chi venne, forse furono i misteriosi poteri telepatici di Pliffo Le Roi o forse no, ma tant’è. All’improvviso ecco l’IDEA!

 

 

Il Grande esclamò:

 

“Mi calerò dalla finestra utilizzando due lenzuola annodate, come in Papillon!”

 

(Continua al Capitolo 3.....)

(Torna al Capitolo 1)

 

testo Maria Chiara Verderi

foto Arabella Salvini